Museo della ceramica e del design​

Museo della ceramica e del design

Il connubio tra il Museo della Ceramica “Giuseppe De Fabris” e l’Istituto d’Arte di Nove nasce nel 1875 grazie al lascito dell’omonimo scultore. Inizia così la storia di questo museo, unico all’interno di una istituzione scolastica, ora Liceo Artistico, che vede una delle più ricche collezioni di opere ceramiche del territorio.

I pezzi – i più antichi risalgono al 1600-  ripercorrono tutta la storia e l’evoluzione della ceramica fino ai giorni nostri. I diversi direttori, che si sono susseguiti alla guida dell’Istituto, e le generose donazioni dei concittadini hanno creato una raccolta che ci accompagna tra piatti e sculture antiche fino alle opere di arte contemporanea, a cui vanno aggiunti gli esiti dei 5 simposi internazionali della ceramica. Originale è la collezione di Cai Guo-Qiang “ Terecotte cinesi dalla 48° biennale di Venezia” del 1999.

Il Liceo Artistico “G. De Fabris” presenta, nelle vetrine del piano terra, alcuni pezzi che fanno parte dell’importante patrimonio museale dell’Istituto. Le opere esposte non sono le più “preziose”, ma rappresentano la tradizione di questo territorio. Il decoro floreale, il decoro a spugna e i cuchi sono il cuore della ceramica di Nove che ha saputo, comunque, confrontarsi con la produzione di altri paesi. Queste opere anticipano quanto troveremo all’interno del museo: tradizione e innovazione!

Museo della ceramica di Nove -pezzo da esposizioneMuseo della ceramica di Nove -pezzo da esposizioneMuseo della ceramica di Nove -pezzo da esposizioneMuseo della ceramica di Nove -pezzo da esposizioneMuseo della ceramica di Nove -pezzo da esposizioneMuseo della ceramica di Nove -pezzo da esposizioneMuseo della ceramica di Nove -  scacchiMuseo della ceramica di Nove - cavalluccioMuseo della ceramica di Nove -pezzo da esposizioneMuseo della ceramica di Nove -pezzo da esposizione

Collezione acquasantiere

Piccolo recipiente per acqua benedetta, l’acquasantiera entra nella tradizione popolare veneta come strumento della liturgia domestica nella seconda metà del XVIII sec. In particolare, nell’area dell’Italia settentrionale, si diffusero quelle ceramiche che venivano collocate accanto al letto in modo che i fedeli potessero segnarsi e recitare le preghiere al mattino e alla sera, o all’entrata delle case. Il museo ne possiede una pregevole collezione.